L’almanacco di Barbanera, patrimonio UNESCO, fu stampato a Foligno per la prima volta
Il Barbanera non è un semplice calendario ma una vera e propria fonte di informazioni e tradizioni, non si limita a scandire i giorni, ma dal 1762 dispensa consigli sui tempi di semina e raccolta, previsioni meteorologiche, santi, festività e astrologia. Il famoso lunario venne stampato per la prima volta nella tipografia di Pompeo Campana a Foligno nel 1762 e 6 anni più tardi gli fu affiancato un almanacco che riscosse un grande successo.
L’almanacco Barbanera di Foligno è talmente noto in tutto lo stivale che nel 2012, in occasione del 250esimo anniversario, gli è stato dedicato un francobollo e nel 2015 è stato dichiarato patrimonio UNESCO.
Il personaggio
Come narra la tradizione Barbanera è un personaggio vissuto a lu centro de lu munnu, cioè Foligno, all’interno di una famiglia molto numerosa. Da giovane decise di andare a studiare in convento ma ben presto lo abbandonò per vivere una vita da eremita. Il suo eremo era frequentato dagli abitanti dei dintorni che ricevevano preziosi consigli e previsioni su come sarebbe stato il tempo l’anno successivo.
Un amico lo andava a trovare periodicamente ed aveva il compito di comunicare le previsioni a tutta la città.
Non sappiamo molto dell’aspetto fisico di Barbanera, di lui abbiamo solo alcune illustrazioni nei più vecchi lunari che lo ritraggono con i suoi attrezzi da lavoro: il compasso, la mappa, il cannocchiale, i libri. Sappiamo invece che Barbanera fu uno studioso di astronomia, astrologia e filosofia, e che osservava il cielo e le stelle per conoscere la ciclicità dell’anno e fare le sue previsioni. La sua immagine rimanda ad una persona che unisce culture diverse che vanno dai Caldei ai Druidi.
Cos’è un almanacco?
La parola deriva dall’arabo “Al- manāckh” e indica le tavole astronomiche che servivano per determinare la posizione e i movimenti del sole, della luna e delle stelle. Gli almanacchi servivano per diffondere non solo nozioni di tipo astronomico e astrologico ma fornivano anche consigli pratici, ricette, proverbi, curiosità e passatempi. Con il passare del tempo si sono arricchiti di contenuti diventando così un mezzo per diffondere l’alfabetizzazione.
Origine del lunario di Barbanera
Dopo la prima stampa del calendario, l’ambulante arrivò in Piazza Grande, quel giorno affollata per la Fiera di Santo Manno. Ricorreva il 15 settembre. Il venditore aspettò il momento più propizio e, all’ultimo rintocco della campana del Duomo, esclamò mostrando il lunario: “Barbanera!! Barbanera di Foligno!! Santi, fiere, tempo e lune! Barbanera per l’anno 1762!”
Fu questo l’inizio del Lunario di Barbanera, diventato famoso in tutta Italia. Da foglio unico da parete diventò anche libretto, più pratico e comodo da consultare. Il lunario di Barbanera attrasse anche famosi personaggi in periodi storici diversi: da Piermarini a D’ Annunzio, il quale affermò: “Il libro del mio capezzale è quello ove s’aduna «il fiore dei Tempi e la saggezza delle Nazioni»: il Barbanera”
Cosa contiene l’Almanacco più famoso d’Italia?
L’Almanacco è suddiviso in: