Nel borgo di Capro, vicino Bevagna, si trova il lago Aiso, conosciuto anche come il lago dell’Inferno. La sua storia affascina e incuriosisce tutti i visitatori perché avvolta tra leggenda e mistero. Il pittoresco laghetto dal diametro di 25 metri, dalle acque molto profonde di circa 15 metri è una risorgiva artesiana. La strada per raggiungerlo è nascosta da quella principale e l’aria che si respira prima di arrivarci è strana, davvero inspiegabile, quasi magica. Superata una fila di pioppeti, incastonato in un paesaggio bucolico tipico umbro potrete scorgere il Lago Aiso, riconosciuto luogo del cuore dal Fai, fondo ambiente italiano.
LA STORIA DEL LAGO AISO
La storia ai confini tra leggenda e mistero racconta che il lago si formò in seguito alla caduta tra gli abissi di un casolare di un vecchio contadino avido, di nome Chiarò, che il giorno di Sant’Anna, decise di trebbiare. Si narra che Chiarò non era curante di osservare il calendario religioso e le sue festività mentre la moglie era una donna dall’animo caritatevole. Mentre il contadino stava trebbiando insieme ai suoi operai, la moglie venne avvertita dalla voce di un angelo che doveva fuggire perchè sarebbe annegata. Mentre la cascina sprofondava insieme al marito, la donna scappò con in braccio i suoi bambini. Si accorse di essere rincorsa dall’acqua e in quell’istante le apparve di nuovo l’angelo che le consigliò di abbandonare il figlio più piccolo perché crescendo sarebbe diventando avido ed avaro come il babbo. La donna riuscì a mettersi in salvo e proprio dove il bimbo venne abbandonato ha preso forma il laghetto più piccolo denominato Aisillo.
PH: Gianluca Spoletini